Non c’è rischio più grande di quello ambientale e sono molte le azioni che ciascuno di noi può compiere ogni singolo giorno per aiutare la terra a vivere più a lungo e più in salute, regalandoci un posto sicuro e confortevole dove costruire le nostre esistenze. Aviva è in prima linea per offrire il suo sostegno fattivo a questa priorità.
Sembra ormai passato molto tempo, eppure era poco più di un anno fa quando migliaia di giovani in tutto il mondo, hanno dato vita al movimento di protesta dei “Fridays for future”1 (“Venerdì per il futuro”). Vera e propria icona e ispiratrice delle rivendicazioni è stata Greta Thunberg, l’adolescente svedese che per prima ha dato l’esempio recandosi tutti i venerdì di fronte al Parlamento di Stoccolma per chiedere il rispetto degli accordi di Parigi sul clima. Da quel semplice gesto, grazie al passaparola sui social e all’attenzione dei media, è nata una nuova particolarissima forma di lotta: lo “sciopero scolastico per il clima” e una rete planetaria che, nel solo 2019, ha visto mobilitarsi in prima persona più di 2 milioni di studenti e ragazzi in oltre 130 Paesi e una nuova generazione scendere in piazza.
Il loro obiettivo? Sensibilizzare l’opinione pubblica di tutte le età. Presto, infatti, a questi si sono presto uniti insegnanti e genitori con i “Teachers” e “Parents for future”, oltre ad associazioni ecologiste, sindacati e molti altri enti pubblici e aziende che hanno accettato la sfida sulla questione ambientale. La richiesta è che tutti si impegnino a fare scelte più consapevoli e sostenibili, allo stesso tempo tenendo alta l’attenzione della collettività sul tema, in modo da fare pressione su governi e istituzioni e trasformare così la tutela dell’ambiente in una delle priorità in cima all’agenda politica di tutti i Paesi.
“Agenda 2030” un piano programmatico globale
Alla “rivoluzione dal basso” si affiancano anche gli impegni “dall’alto”. “Agenda 2030”2 è un documento poco conosciuto, poco popolare, eppure contiene in sé tutti i migliori propositi per il futuro del nostro pianeta e per tentare di superare le emergenze più drammatiche e più urgenti. È stato sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU e contiene in sé 17 obiettivi fondamentali per lo Sviluppo Sostenibile.
Non si tratta solo di un elenco di buoni propositi, è un vero programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità che si sviluppa in 169 traguardi da raggiungere, per l’appunto, entro il 2030. Citiamo questo documento perché grazie ad esso saltano all’occhio perfettamente le profonde implicazioni e i legami strettissimi che ci sono tra questioni ambientali e benessere umano. Nel documento si parla di fame nel mondo, di digital divide, di accesso alle cure e all’acqua potabile, di agricoltura e pesca sostenibili e, naturalmente, di inquinamento, di sfruttamento delle risorse. Viene spiegato bene come tutto questo sia collegato da un fil rouge che è determinato fortemente dai comportamenti del singolo, dalle scelte che ciascuno di noi può compiere ogni giorno e, naturalmente, da quelle dei Paesi di tutto il globo.
Le battaglie per l’ambiente più urgenti
Daqueste premesse nascono le numerose battaglie sui temi più scottanti dell’attualità, dai rischi della deforestazione al dissesto idrogeologico, dallo scioglimento dei ghiacci, all’innalzamento del livello dei mari, dai pericoli per la salute legati all’inquinamento fino alla lotta contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale provocati dall’utilizzo di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas etc. efficienti ma anche estremamente dannosi per l’ambiente e la salute) e dall’inquinamento più in generale.
E proprio questa è considerata la madre di tutte le battaglie: una sfida da vincere con più urgenza anche perché direttamente dipendente dall’uomo e all’origine di numerose altre problematiche ambientali e emergenze umanitarie.
L’ultimo rappporto IPCC (“Gruppo intergoverntativo sul cambiamento climatico”, un forum di scienziati formato all’interno delle Naizoni unite), evidenzia la necessità di mantenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5 °C dimezzando le emissioni globali di CO2 entro il 2030 e azzerandole entro il 2050. Al tasso di emissioni attuali si stima che restino circa 7 anni per invertire la tendenza ed impedire che alcuni degli effetti della crisi climatica possano divenire irreversibili[1].
7 Proposte per il clima che tutti possiamo recepire
Sebbene i tempi possano apparire insufficienti e gli obiettivi molto ambiziosi, le soluzioni ci sono, vanno solo adottate e seguite senza perdere altro tempo prezioso. I giovani di Fridays for future ne hanno individuate 7 da cui ripartire per salvare il pianeta, senza trascurare le esigenze dell’economia e della società3:

- Transizione ecologica: rilanciare la crescita economica grazie alla riconversione ecologica, uno dei settori più dinamici e in rapida espansione in grado di assicurare la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro nei campi della mobilità sostenibile, efficientamento energetico, produzione di energie rinnovabili;
- Investimenti pubblici: stimolare l’economia e le aziende attraverso risorse vincolate alla riconversione ecologica e alla sostenibilità ambientale delle scelte produttive;
- Protezione contro il rischio ambientale: tutela delle fasce di popolazione più esposte, dal punto di vista economico, sociale, del lavoro, di vita alle conseguenze negative della crisi climatica;
- Sistema agro-alimentare: favorire la transizione ecologica anche settori-chiave come l’industria della carne e latticini, responsabile della produzione del 30% dei gas serra;
- Edilizia verde: ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità delle tecniche costruttive nonché la messa in sicurezza di territori e città contro agenti inquinanti grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie;
- Green Deal e Recovery Plan a prova di ambiente: superare l’austerity e reindirizzare gli investimenti europei a favore delle fonti rinnovabili e dell’economia circolare, settori in forte ascesa in grado di garantire nei prossimi anni elevati profitti agli investimenti di oggi oltre che benefici in termini sociali ed ambientali;
- Trasparenza delle scelte: garantire la chiarezza delle scelte politiche e decisionali.
Aviva: da anni un impegno concreto a favore dell’ambiente
Per fare questo occorre l’impegno di tutti attraverso scelte individuali (di privati, consumatori, produttori) e scelte collettive più coraggiose.
Aviva partecipa attivamente alla lotta contro i cambiamenti climatici, dando il suo contributo alla costruzione di un mondo migliore per noi e i nostri figli. Si tratta di un impegno ormai più che decennale che ha consentito di fare la differenza e raggiungere già alcuni traguardi importanti: nel 2019, proprio mentre migliaia di giovani manifestavano per il clima, la società ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “Momentum for Change” da parte delle Nazioni Unite per l’attenzione dedicata a tale tema. Aviva è stata infatti la prima compagnia assicurativa operativa a livello internazionale ad essere certificata come “a zero impatto ambientale”, già nel 2006.
Da allora sono stati fatti molti passi avanti: oggi Aviva è riuscita ad ottenere una riduzione del 66% di emissioni di CO2 obiettivo importante e perfino più ambizioso di quello originariamente previsto, che spingerà a fare ancora di più raggiungendo la soglia del 70% in meno nei prossimi anni. Un impegno concreto a favore dell’ambiente portato avanti nel corso degli anni non solo all’interno dell’azienda e della sua organizzazione, ma anche grazie all’attività assicurativa e al finanziamento diretto di numerosi progetti di difesa dell’ambiente e di lotta alla povertà, come la fornitura fin dal 2012 di centinaia di stufe da cucina “pulite” che ha consentito di migliorare enormemente le condizioni di vita e di salute di più di un milione di persone in Kenya.Al centro c’è la responsabilità aziendale che orienta le sue scelte verso soluzioni più sostenibili che spingono da un lato verso una riduzione delle risorse destinate ai combustibili fossili, dall’altra verso l’aumento progressivo e costante degli investimenti green. Oggi sono stati spesi 717 milioni di sterline in fonti rinnovabili (eolico, solare, biomasse) ad alta efficienza energetica e 3,8 miliardi in infrastrutture a bassa emissione di carbonio e predisposizione di prodotti assicurativi progettati per sostenere le grandi imprese che vogliono adottare energie rinnovabili (dagli impianti eolici, ai pannelli solari) e avviare una transizione ecologica.
Il nostro impegno per il futuro sostenibile del nostro pianeta è importante e ogni giorno, anche tu puoi fare la differenza.
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