Nelle famiglie c’è spesso confusione sulle agevolazioni fiscali in ambito sanitario, oltre ciò la situazione cambia molto se parliamo di dipendenti, professionisti o aziende. Ecco un articolo-guida per orientarti e non tornare 10 volte dal commercialista.
Aggiornato con le nuove regole della Legge di Bilancio 2020
Quali sono le spese mediche detraibili nel 730 se sei dipendente o professionista? Come ci si deve comportare di fronte a spese particolari come, ad esempio, gli alimenti dietetici a fini speciali (si pensi ai prodotti senza glutine per i soggetti affetti da celiachia)? E per l’assistenza ad un familiare disabile cosa si può recuperare?
Molte famiglie, quando si parla di burocrazia e “cose da portare al commercialista”, brancolano nel buio ma questo – a volte – fa perdere occasioni di risparmiare sulle tasse.
Con questo articolo cerchiamo di aiutarti con una guida semplice e immediata da consultare ogni volta che hai un dubbio sulla detraibilità di uno scontrino sanitario dalle tue imposte.
- Quali sono le spese mediche e sanitarie detraibili
- Le spese di assistenza specifica che si possono scaricare
- Regime agevolato o cosiddetto dei minimi: niente detrazione
- Come si applicano le detrazioni per le spese mediche e sanitarie
- Detrarre le spese sanitarie dei familiari a carico
- Tutelare il tenore di vita con una polizza
Quali sono le spese mediche e sanitarie detraibili
Farmaci, visite mediche, degenze ospedaliere, alimenti dietetici a fini speciali: sono tante e diverse le spese mediche (limitatamente all’ammontare che eccede complessivamente euro 129,11) per le quali si ha diritto ad una detrazione IRPEF del 19%. Eccole nel dettaglio:
- prestazioni chirurgiche;
- analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni;
- prestazioni specialistiche;
- acquisto o affitto di protesi sanitarie;
- prestazioni rese da un medico generico (comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica);
- ricoveri collegati ad una operazione chirurgica o a degenze (attenzione: in caso di ricovero di un anziano in un istituto di assistenza e ricovero, la detrazione non spetta per le spese relative alla retta di ricovero e di assistenza ma solo per le spese mediche, che devono essere separatamente indicate nella documentazione rilasciata dall’istituto);
- acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici); per tali spese, la detrazione spetta se la spesa è certificata da fattura o da scontrino fiscale (c.d.“scontrino parlante”) in cui devono essere specificati la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico (identificativo della qualità del farmaco) posto sulla confezione del medicinale e il codice fiscale del destinatario;
- acquisto di alimenti a fini medici speciali (questa è una novità: sono diventati detraibili a partire dall’anno d’imposta 2017), ad esclusione di quelli destinati ai lattanti
- spese relative all’acquisto o all’affitto di dispositivi medici (ad esempio apparecchio per aerosol o per la misurazione della pressione sanguigna): in questo caso dallo scontrino o dalla fattura deve risultare il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico che deve essere contrassegnato dalla marcatura CE;
- spese relative al trapianto di organi;
- importi dei ticket pagati, in quanto se le spese sopraelencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale la detrazione compete solo per l’importo del ticket pagato.
Le spese di assistenza specifica che si possono scaricare
Altra voce da individuare all’interno della generica etichetta di “spese mediche e sanitarie” è quella relativa alle spese di assistenza specifica: anche per queste è possibile fruire della detrazione d’imposta IRPEF del 19%. Ecco quali sono:
- assistenza infermieristica e riabilitativa (per es. fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia ecc.);
- prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
- prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
- prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale;
- prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale;
- importi dei ticket pagati, in quanto se le spese sopraelencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale la detrazione compete solo per l’importo del ticket pagato.
Le prestazioni sanitarie rese dalle figure professionali sopra elencate sono detraibili anche senza una specifica prescrizione da parte di un medico. A condizione, però, che dal documento che attesta la spesa risulti la figura professionale e la prestazione resa dal professionista sanitario.
Regime agevolato o cosiddetto dei minimi: niente detrazione
Non c’è distinzione tra lavoratori dipendenti e professionisti in regime ordinario: entrambi possono scaricare la stessa quota dalla loro dichiarazione.
L’unica differenza riguarda i soggetti con partita IVA che hanno aderito al “regime dei minimi” o al “regime agevolato”: per costoro non c’è possibilità di scaricare le spese sanitarie.
Come si applicano le detrazioni per le spese mediche e sanitarie
Quando si parla di “detrazione” delle spese sanitarie, si parla di uno sconto sull’imposta IRPEF che entra in gioco solo se le dichiarazioni di spesa (cioè ricevute, scontrini o fatture) superano complessivamente la soglia di 129,11 euro. Una franchigia che consente di portare in detrazione solo ciò che eccede questa quota.
Dunque per il calcolo della detrazione occorre sommare tutte le spese mediche e sanitarie dell’anno di dichiarazione (il precedente rispetto a quello solare) e sottrarre 129,11 euro.
Il 19% di questa somma rappresenta la quota che può essere detratta dalle tasse.
Novità per le detrazioni dal 2020
Per poter usufruire della detraibilità la Legge di Bilancio 2020 ha tuttavia introdotto alcune novità: in particolare, mentre l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale potranno continuare ad essere sostenute anche attraverso l’utilizzo del contante, le restanti spese sanitarie dovranno essere sostenute con strumenti di pagamento tracciabili (carte di debito, di credito e prepagate, assegni e bonifici) per poter usufruire della detrazione sopra descritta.
Detrarre le spese sanitarie dei familiari a carico
Dall’IRPEF lorda dovuta puoi detrarre anche le spese dei familiari a carico e cioè di figli o del coniuge se il loro reddito individuale non supera i 2.840,51 euro all’anno. A partire dall’anno d’ imposta 2019 il limite di reddito individuale dei figli a carico fino ai 24 anni di età aumenta a 4.000,00 euro all’anno.
Sono detraibili anche spese di parenti come fratelli, genitori, nonni o nipoti o congiunti come generi, nuore o suoceri, anch’essi a carico perché titolari di un reddito individuale non superiore a 2.840,51 euro all’anno, purché facciano parte dello stesso stato di famiglia essendo conviventi nella stessa abitazione del contribuente.
In casi particolari possono essere detratte anche le spese di familiari non a carico, affetti da patologie esenti la cui detrazione non ha trovato capienza nell’imposta lorda da questi dovuta.
Tutelare il tenore di vita con una polizza
A proposito di salute, per tutelare il tuo tenore di vita e quello dei tuoi cari puoi scegliere di stipulare un’assicurazione che copra, oltre al rischio di morte, anche la malattia grave o l’invalidità totale e permanente causata da malattia o infortunio.
In questi ultimi casi, le spese per accedere alle migliori cure o per l’assistenza continua del malato possono avere un forte impatto sul bilancio familiare.
Aviva Protezione Affetti ti aiuta ad affrontare queste situazioni con più tranquillità: è una polizza vita modulabile sulle tue esigenze (puoisceglierecapitale, coperture e durata) e ti consente di integrare la garanzia principale, che copre il caso di morte,con tutele opzionali che offrono un sostegno economico a te e ai tuoi cari in caso di altre evenienze imprevedibili come, appunto, la malattia grave o l’invalidità totale e permanente.In questi casi viene infatti liquidato il 50% del capitale che è stato assicurato per la garanzia principale.
Con questo tipo di polizze hai anche una convenienza fiscale perché puoi detrarre il 19% dei premi versati a copertura del rischio di morte e di invalidità permanente (superiore al 5%) dall’ Irpef, con i limiti previsti dalla normativa vigente.
Tieni in ogni modo presente le novità della Legge di Bilancio 2020: con l’introduzione della tracciabilità dei pagamenti la detrazione fiscale sulle polizze spetterà a condizione che l’onere sia sostenuto con strumenti diversi dall’uso del contante, quindi con l’utilizzo di sistemi di pagamento quali il bonifico bancario, le carte di debito, di credito e prepagate, gli assegni bancari e circolari. La detraibilità inoltre spetterà per intero ai contribuenti con redditi complessivi annui fino a 120mila euro per poi ridursi, fino ad azzerarsi, per i redditi superiori a 240mila euro annui.