Molti, durante i mesi passati in casa, hanno sperimentato una piccola produzione di verdure o ortaggi. Marzo è il mese giusto per rimettere a posto giardini, balconi e terrazzi e preparare la produzione estiva.
Basta un piccolo balcone o anche un terrazzino per liberare il tuo pollice verde e provare a coltivare non solo fiori e piante ornamentali ma anche verdure e ortaggi per l’autoconsumo. Oltre ad essere un’attività che dà molta soddisfazione personale, è anche una “impresa” poco costosa e tutto sommato poco impegnativa, a patto di seguire qualche regola di base che dà più certezza del risultato.
Per capire meglio come organizzare un piccolo orto domestico in balcone o terrazzo, abbiamo intervistato un vero esperto e appassionato della materia: Enzo Traficante, dottore in agraria e giardiniere professionista, che oggi si occupa – da responsabile – della manutenzione del verde pubblico per una importante azienda municipalizzata abruzzese.
Marzo è il mese giusto per rimettere a posto balconi e terrazzi
Le giornate si allungano, la temperatura diventa piacevole e la natura si risveglia: marzo, pur con tanta variabilità, segna senza dubbio il mese d’ingresso nella stagione più clemente dell’anno dal punto di vista meteorologico: le temperature salgono generalmente sopra gli 8-10 gradi ed è dunque il momento in cui iniziare a riappropriarsi degli spazi aperti della casa tirando fuori gli arredi e liberando vasi e piante dalle coperture protettive o riportandoli allo scoperto.
Insieme alla cura per le piante ornamentali, è possibile progettare il tuo orto in vaso iniziando a costruire un angolo profumato e utile che potrà arricchire la tua dieta e quella di tutta la famiglia di ortaggi sicuramente sani e gustosi. Ma, come per tutte le cose, è necessaria un po’ di tecnica per evitare delusioni ed errori che potrebbero farti desistere prima del tempo. “Ho pensato di riassumere le buone prassi principali in 8 punti – spiega il dottor Traficante – così da dare delle linee di indirizzo precise e valide sempre, sia per l’orto estivo che per quello invernale”.
Vediamole insieme.
- Marzo è il mese giusto per rimettere a posto balconi e terrazzi
- Orto in casa: inizia dalle piantine, non dai semi
- Anche le piantine soffrono… l’assembramento! La scelta dei vasi
- Orto in balcone: diversificare i tipi di pianta, ma non troppo
- Quanto costa un orto in balcone?
- Puoi risparmiare su vasi e attrezzi ma non risparmiare mai sul terriccio
- Irrigare con costanza all’alba o al tramonto
- Prova e divertiti, con tutta la famiglia
Orto in casa: inizia dalle piantine, non dai semi
“Il primo consiglio utile per chi desidera avviare un piccolo orto in casa sfruttando un balcone o un terrazzo – spiega Traficante – è incominciare dalle piantine, non dai semi. Il motivo è legato essenzialmente alla probabilità decisamente maggiore di ottenere risultati. Nei vivai o anche nei negozi di prodotti per l’agricoltura, oltre alle bustine di semi selezionati si possono infatti acquistare piantine che hanno già qualche settimana di vita e che possono essere trapiantate in vaso molto semplicemente. Invasare una piantina già cresciuta, anche se poco, consente un notevole risparmio di tempo: con i semi bisogna infatti rispettare dei tempi che sono più rigidi e sono necessarie più accortezze e certamente più dimestichezza.”
Traficante aggiunge anche che le piantine sono solitamente più resistenti dei germogli appena spuntati da un seme. “Far crescere un seme non è semplice come sembra. Sono necessarie attenzioni particolari che riguardano la temperatura e l’umidità, oltre alla posizione. Generalmente infatti i semi si fanno crescere in serra o in un semenzaio e per chi è agli inizi potrebbe essere difficile comprendere quando è il momento giusto per trapiantarle, vanificando così il tempo e l’impegno profusi per far spuntare il piccolo germoglio”.
Anche le piantine soffrono… l’assembramento! La scelta dei vasi
Al di là delle battute di spirito, lo specialista consiglia di evitare sia di posizionare troppe piante nello stesso vaso, sia di esagerare con le quantità per evitare il pericolo che, crescendo, le piante più grandi soffochino quelle più basse impedendone la maturazione.
Questo fa il paio con la scelta del vaso giusto per ogni tipo di pianta, già figurando i suoi bisogni quando sarà cresciuta e pronta a dare i frutti. Il tipo di vaso da scegliere dipende sia dallo spazio a disposizione, sia dalle piante che vorresti curare.
“Generalmente vanno preferiti vasi profondi – spiega Traficante – perché conservano meglio l’umidità, ma è vero anche che la maggior parte delle piante che si possono coltivare in balcone sta abbastanza bene anche nei tipici vasi tondi del diametro di circa 30cm. In questo spazio si possono posizionare una o due piante di pomodoro, zucchina, melanzana o uno o due cespi di insalata. Solo per piante con uno sviluppo ipogeo del frutto, come ad esempio carote e cipolle, è fondamentale una profondità di almeno 50cm, quindi è da preferire una vasca più grande”.
Al di là dell’aspetto botanico, consigliamo di stare attenti alla sicurezza quando si posizionano i vasi sul balcone: costituiscono un pericolo se sono esposti verso l’esterno (potrebbero cadere giù e provocare danni a auto posteggiate o – peggio – a passanti) oppure possono diventare un gioco molto rischioso per i piccoli che potrebbero salirci sopra e sporgersi.
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Orto in balcone: diversificare i tipi di pianta, ma non troppo
Secondo il parere dell’esperto, i tipi di piante che meglio si adattano a un orto estivo in balcone sono:
“Bisogna fare un po’ di attenzione alla stagionalità delle qualità che abbiamo elencato – specifica Traficante – anche se generalmente trapiantare tra aprile e maggio/giugno è un buon momento perché questi ortaggi e erbe diano poi i loro frutti. Già in questi mesi si incominciano a trovare piantine in vendita, pronte da mettere a dimora anche in vaso, ma non andrei oltre giugno perché il rischio è quello di non veder giungere i frutti a maturazione perché le temperature poi diventano troppo basse. Il fatto di scegliere tante varietà quindi, può determinare il fatto di dover seguire stadi di maturazione troppo diversi tra loro”.
Una delle piante più coltivate in balcone sono senza dubbio i pomodori: “sono semplici da gestire, anche se le piante sono piuttosto alte e vanno sostenute durante la crescita con dei supporti, come ad esempio canne di bambù o una rete sulla quale le ramificazioni possano agganciarsi. Per la scelta della varietà da coltivare suggeriamo di orientarsi su pomodori a frutto piccolo, come datterini o ciliegini perché sono più semplici da gestire. Ci sono poi anche i classici pomodori da insalata, che danno luogo a piante sicuramente più alte ma per le quali è possibile scegliere piante “a crescita determinata” o “nane” che danno comunque molti frutti ma mantengono una dimensione più contenuta”.
“Si può sicuramente abbondare con gli odori che sono una grande risorsa per la cucina estiva. Penso al basilico, ad esempio, che posto in un vaso vicino alle piante di pomodoro funge anche come difesa e rinforzo e ha anche la proprietà di allontanare le zanzare. Quasitutti gli odori sono abbastanza semplici da gestire. Consiglio solo di gestire bene la menta perché è una pianta che tende a diventare infestante”.
Un po’ di attenzione all’orientamento e alla posizione. Non esistono ortaggi che vivono all’ombra quindi c’è bisogno di un posto che abbia sole per un buon numero di ore al giorno. Gli orientamenti migliori potrebbero essere sud-est o sud-ovest: permettono di avere tanto sole ma non troppo, specialmente in estate.
Quanto costa un orto in balcone?
La buona notizia è che i costi di avviamento per costruire il tuo orto in balcone sono abbastanza contenuti. Con una piccola variabilità fra regione, e regione, fra le tipologie e la qualità delle piante: “Possiamo dire che non si spende molto. Le piantine costano dai 30 centesimi l’una fino a 1,5 euro, in base alla grandezza e alla tipologia di pianta che si sceglie. Si possono infatti trovare esemplari di poche settimane a costi molto contenuti che possono consentire, aggiungendo un po’ di pazienza, di mettere su un piccolo orto fornito con una spesa fra i 50 e i 100 euro”.
La scelta dei vasi influisce molto sul costo

“A questo bisogna aggiungere il costo dei vasi e la variabilità è molto alta e dipende dalle necessità estetiche di mantenere un balcone o un terrazzo con arredi belli da vedere. Si possono usare materiali di recupero, come vecchie cassette in plastica o legno rivestite con materiali impermeabili (ricordando sempre di fare qualche foro di drenaggio sul fondo), e in questi casi la spesa sarà molto vicina allo zero, oppure si possono comprare vasi di terracotta più o meno decorati che costano anche qualche decina di euro ciascuno. In questi casi la scelta è assolutamente soggettiva e non influisce sulla resa”.
Concime, quale scegliere
Oltre all’acquisto delle piantine e ai vasi, si può prevedere un po’ di concime e di materiale di sostegno. “Essendo un orto in balcone destinato all’autoconsumo, consiglio di utilizzare un concime per l’agricoltura biologica o biodinamica da dosare comunque con parsimonia. Una concimazione troppo abbondante rischia di bruciare le radici e per questo consiglio di scegliere il formato granulare a lento rilascio, più semplice da dosare e pratico. Si può anche evitare la concimazione, ma quel che è certo è che così si garantisce una crescita più rapida e una resa migliore. Con una spesa intorno ai 20 euro si può acquistare una busta di buon concime che basterà e avanzerà”.
A queste si devono aggiungere le spese per il terriccio, al quale però Traficante dedica un consiglio a parte.
Puoi risparmiare su vasi e attrezzi ma non risparmiare mai sul terriccio
Fra i consigli per chi si avvia a coltivare un piccolo orto in balcone o terrazzo c’è quello di non risparmiare sul terriccio: “Un terriccio di qualità migliora molto la resa della pianta e può fare la differenza nella riuscita del progetto” specifica Traficante.
“Per un terriccio di qualità consiglio di non scendere mai sotto i 7,50 euro per un sacco da 80 litri (circa 20kg). Per capirci, questa quantità è sufficiente per riempire sei o sette vasi tondi da 30 centimetri di diametro. A chi non vuole spendere molto consiglio di risparmiare sui vasi e sugli attrezzi, lavorando ingegnandosi con quel che si ha, ma mai sul terriccio”.
Irrigare con costanza all’alba o al tramonto
L’ultimo punto importante riguarda l’irrigazione, un fattore fondamentale senza il quale le piante non riusciranno a vivere a lungo. “Bisogna essere costanti e ricordarsi ogni giorno di bagnare le piante a sufficienza. Significa garantire una riserva d’acqua che consente di affrontare le ore più calde senza però creare ristagni che possono generare funghi e parassiti e far ammalare le piante. Per questo consiglio di non utilizzare sottovasi – dice Traficante – anche se questo potrebbe causare gocciolamenti dal balcone. In questo caso assicurati di non causare guai e problemi se hai vicini al piano di sotto. D’altro canto un sottovaso potrebbe costituire una buona strategia, se hai bisogno di allontanarti da casa per un giorno o due, per non lasciare a secco le piantine.
Se hai bisogno di allontanarti per qualche giorno, per lavoro o per una vacanza, non hai molte alternative: o lasci l’incarico di innaffiare tutti i giorni a un vicino fidato, o devi procurarti o costruire un piccolo impianto di irrigazione a goccia. Per farlo è necessario avere un rubinetto in balcone o in terrazzo, al quale si può aggiungere un programmatore a batteria (che costa una trentina di euro) grazie al quale si possono impostare orari e durata dell’adacquamento. A questo va collegato un tubo di gomma che va adagiato nei vasi e al quale si devono praticare dei fori in corrispondenza delle piante. Sicuramente è un’ottima strategia per mantenere rigoglioso il verde in terrazzo o balcone, anche se vuoi spendere qualche giorno lontano da casa”.
Per gli orari di adacquamento non ci sono dubbi: all’alba o al tramonto e mai durante il caldo del giorno, per evitare di bruciare le piante.
Prova e divertiti, con tutta la famiglia
Sperimentare un orto in balcone è un’attività che può diventare un momento di ricchezza per tutta la famiglia ma bisogna tentare, provare e non arrendersi mai. Ogni anno, poi, sarà meglio di quello precedente. Al di là dei risultati e quindi degli ortaggi che si possono gustare, è un momento per stare insieme ai più piccoli “e dà anche un senso di regolarità nelle attività di manutenzione e alle giornate – aggiunge Traficante – è un bellissimo modo per fare qualcosa insieme ai ragazzi, pur restando a casa. L’orto in balcone diventa parte delle giornate, e parte della famiglia. Qualcosa da curare e da far vivere. Una cosa che può insegnare tanto e può restituire tranquillità e serenità in modo semplice, con una piccola spesa e con qualche premio: i frutti”.